Quando, insieme ad altri tre “ragazzi”, con la regia di Annarosa Gabualdi e la presenza costante del professor Pecchiai, di Ivo Totti e dei padri del “biologico”, iniziavo il mio percorso nel primo negozietto della coop Il Girasole di Milano, i mieli che trattavamo erano quelli di Osvaldo Bruni (nella foto). Mieli davvero speciali, delicati come le mani del loro autore che scelse allora un lavoro con e nella natura, lasciando la calda e fervida Milano di quegli anni per i dolci colli di Ovada. Mieli di eucalipto, di rododendro, di erica scoparia, di arancio, ottenuti con un nomadismo mirato, inseguendo le fioriture più importanti nei parchi e nelle zone più incontaminate della penisola. Poi, come per tutti i patriarchi, sono cominciati ad arrivare i figli (cinque) e l’azienda è diventata, nel corso degli anni, davvero un gioiellino. Dalla fine degli anni ‘90 anche le capre fanno parte della grande famiglia Bruni che ha cominciato a produrre uno yogurt di latte di capra davvero unico nel panorama del biologico nazionale. Ottimo quello dolcificato con miele di acacia che sancisce le nozze fra le due più importanti produzioni dell’azienda. Da qualche anno La Comuna di Montaldeo è anche agriturismo, di quelli veri. I figli, cresciuti su questi colli e ora emigrati nel mondo, durante l’estate ritornano perché per il taglio del fieno, la smielatura e le altre attività le braccia non sono mai abbastanza. Adesso, in quest’oasi di pace, si organizzano perfino corsi di inglese. Osvaldo e la moglie continuano a dar voce ai loro sogni.
